Una vecchia anta verde.. quale finestra avrà oscurato? Chi abitava in quella casa? Quali vite sono passate dietro di lei?
Lui le donò una rosa, un giorno, quando ancora erano fidanzati.
Sulla rosa era scritto “ io ci sarò”, sulla rosa era scritto “per sempre”, la rosa era una richiesta “tu vuoi?”, la rosa era una preghiera “raccoglimi”, era una promessa “finché morte”.
Se vuole tolgo le spine, si era offerto il fioraio, ma lui pensò che non era necessario contraddire il detto “non c’è rosa senza..”
Lei prese il fiore tra le dita, le dita erano piccole e bianche, la mano di lui le sfiorò appena il braccio.
Il tempo passò, la casa venne abitata, l’anta dipinta di verde venne aperta e chiusa molte, moltissime volte: al mattino, alla sera, al mattino e di nuovo alla sera. Luce, buio, luce, buio, luce. Si aprì sui sorrisi, si chiuse sulle lacrime, si aprì nei giorni di pioggia e in quelli di sole.
La rosa venne appesa a testa in giù, fuori dalla portata dei bambini, in alto, accanto allo specchio rovinato che rifletteva poco. Restò lì, come ricordo della promessa nei giorni sereni, e come fiore rinsecchito da buttare via nei giorni di rabbia.
Passò il tempo, i giovani ormai vecchi morirono, e con loro la casa, e pure la rosa.
Restò solo la vecchia anta verde, che qualcuno salvò dalla distruzione, pensandola perfetta narratrice di storie.